Coltivare la gratitudine nella classe

Liberamente tratto da Education Update di Daina Lieberman, Nov 2013

Condividere con gli studenti un pensiero positivo ci permette di fronteggiare con uno spirito pronto i vari momenti di difficoltà provenienti dalle storie personali, dalla situazione economica globale, dalle difficoltà familiari. E’ per questo che, come logica conseguenza della riflessione sulla cura di sé e sulla mindfulness per superare il burn out, proponiamo dei suggerimenti sull’esercizio dell’abilità sociale dell’essere grati e della gratitudine.

Ecco alcuni passi per coltivare la gratitudine in classe.

1. Pensare a costi, intenzioni e benefici
Il ricercatore Richard Bono suggerisce che quando gli studenti esprimono gratitudine, gli educatori dovrebbero incoraggiarli sottolineando le intenzioni che hanno permesso questo sentimento (ovvero il pensiero dietro al dono che hanno ricevuto), apprezzando i costi e le fatiche fatte (se qualcuno ha fatto un regalo non necessariamente materiale — ha comunque fatto un sacrificio di tempo, energie per dedicare attenzione a loro) e riconoscendo i benefici ricevuti (qualcuno è stato gentile con loro e questo ha avuto per loro un valore personale).

2. Istituire un giornale della gratitudine
Questo può essere un modo relativamente semplice di aumentare il senso di gratitudine: scrivere di essere grati di qualcosa, secondo uno studio del 2008 di Bono e Jeffrey Froh, porta a un più grande ottimismo e ad una visione più fiduciosa della propria esperienza scolastica.

3. Condurre attività sulla gratitudine
Ad es. far scrivere lettere di ringraziamento, a qualcuno per la loro vita, partecipare a momenti di Circle Time sulla gratitudine o contribuire ad un muro della gratitudine con dei post it.

4. Lavorare a coppie per migliorare la cooperazione
La gratitudine può emergere naturalmente in gruppi cooperativi che permettono agli studenti di aiutarsi l’un l’altro.

5. Usare domande stimolo
Per esempio quando gli studenti vanno a scuola il Lunedì mattina chiedete loro “qual è stato il momento preferito del week end?”. Poi continuate con le seguenti domande “Qualcuno vi ha aiutato a far accadere ciò che è successo?”; o se essi hanno affrontato sfide particolarmente impegnative “Ti ha aiutato qualcuno ad uscirne?”. Bono spiega che è facile nella conversazione quotidiana far venire alla memoria questo, più difficile se lo chiedete una volta ogni tanto.

6. Incoraggiare l’apprendimento come un servizio
Intendere l’apprendimento come un servizio dà l’opportunità agli studenti di sperimentare e riflettere sulle sforzi degli altri. Ciascuna disciplina permette di svolgere dei servizi agli altri circa domande di giustizia sociale e o autentici bisogni della comunità scolastica.

7. Usa il modellamento
La chiave per coltivare la gratitudine nella tua classe è che questa faccia parte della tua personale routine. Essendo modello di atteggiamento grato, si incoraggiano gli studenti a fare la stessa cosa e, secondo Bono, gli insegnanti che praticano la gratitudine si sentono più soddisfatti e realizzati e meno emozionalmente esausti, quindi meno candidati al burn out.

[vc_empty_space][vc_cta h2=”Cooperative Learning” h4=”Istruzioni per l’uso” add_button=”right” btn_title=”Clicca qui” btn_color=”orange” css_animation=”bounceIn” btn_link=”url:https%3A%2F%2Fwww.scintille.it%2Fprodotti-editoriali%2F|||”]Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi saperne di più su principi e tecniche di Cooperative learning, puoi approfondire con il volume “Cooperative learning: istruzioni per l’uso”[/vc_cta]
Articolo precedente
Oltre il burnout: cura di sé e gratitudine
Articolo successivo
Team inside-outside circle o 5X5 individuale: cerchi cooperativi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Compila questo campo
Compila questo campo
Inserisci un indirizzo email valido.

Formazione