Come favorire la chiusura emotiva dell’anno scolastico?

Come favorire la chiusura emotiva dell’anno scolasticoMi suggerite qualche idea per chiudere l’anno con vicinanza emotiva?

“Lo scopo dell’educazione è quello di trasformare gli specchi in finestre” (Sydney J. Harris): vorrei partire da qui per una piccola riflessione con alcuni spunti di attività per chiudere l’anno in “bellezza”. Non è affare di poco conto, ma è un grande regalo che possiamo fare alle nostre studentesse e ai nostri studenti … e anche a noi.

Chiudere un anno scolastico è infatti chiudere un ciclo. Non chiuderlo nel modo migliore può lasciare qualcosa di sospeso e di irrisolto che si può trasformare in disagio. Perciò è fondamentale trovare un momento che non sia un semplice salutare o dare i compiti delle vacanze, ma che offra anche uno spazio emotivo in cui ci sia il saluto ma anche il ringraziamento per il cammino fatto insieme.

La prima proposta è quella di realizzare un grande Albero della Gratitudine.

L’insegnante assegna ad ogni studentessa e studente il nome di tre compagni/e e un pacchettino di foglie colorate che poi verranno attaccate alla sagoma di un albero predisposta dall’insegnante. Le studentesse e gli studenti scriveranno su ciascuna foglia “Grazie _____ (nome assegnato) per ______” e attaccheranno le foglie all’albero. È opportuno che l’insegnante assegni, anche casualmente, dei nomi in modo tale che non ci si trovi nella spiacevole situazione in cui un ragazzo/a o bambino/a abbia troppe “foglie” e uno/a poche o nessuna.

Un altra modalità potrebbe essere quella di sostituire le foglie con una piccola poesia di saluto, che l’insegnante potrà realizzare e scrivere a mano per ciascun bambino e bambina. Questa è una modalità di lavoro che viene molto utilizzata nelle scuole steineriane dove nelle prime classi oltre la pagella indirizzata ai genitori, il bambino/a riceve alla fine dell’anno una poesia che il maestro ha scritto appositamente per lui e che nelle immagini, nei ritmi e nei suoni scelti risulti benefica per lo sviluppo. Possiamo immaginare di proporre qualcosa di simile anche da parte delle bambine e dei bambini per i propri compagni e compagne con l’accortezza di assegnare i nomi a cui andrà indirizzata per il motivi di cui sopra e/o facendo precedere l’attività con una discussione sulle “cose belle” che possono stare all’interno di una filastrocca o poesia o disegno, riflettendo – in un circle time – su ciò che può fare bene e su ciò che può fare stare male.

Sulla scorta di questo si possono anche realizzare dei piccoli diplomi o coccarde che enfatizzino alcune caratteristiche positive maturate nel corso dell’anno. Essi possono poi essere appesi insieme e vicini a testimonianza che “insieme” si può realizzare qualcosa di importante e bellissimo.

Si può anche organizzare la “caccia al dono”: i bambini e le bambine possono cercare nel cortile della scuola o nel giardino un piccolo “tesoro” con cui vogliono ringraziare o augurare buone vacanze a uno più compagni/e. Possiamo anche allestire un angolo della classe in cui collocare i tesori (fiori e ramoscelli, conchiglie, pietre… immagini legate alla stagione). Vederli insieme può essere motivo di divertimento e di arricchimento.

Queste sono solo idee che possono essere arricchite dalla fantasia delle insegnante. Ciò che le accomuna è il realizzare qualcosa con le mani perché il fare ci mette in relazione con ciò che è sempre in divenire e ci dà altresì la possibilità di vedere ciò che è stato fatto per noi dagli altri e dagli altri per noi. Questo aiuta certamente l’autostima … passando attraverso una profonda vicinanza emotiva.

Buona fine d’anno a tutte e a tutti!

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