Dare Valore alla Valutazione formativa

 La finalità di ogni scuola di qualsiasi ordine e grado è rendere ogni studente competente, cioè in grado di utilizzare le proprie abilità, conoscenze e disposizioni personali in un contesto reale, ad un livello sempre più elevato di qualità e con sempre maggiore consapevolezza, autonomia e responsabilità.

IL VALORE DELLA VALUTAZIONE FORMATIVA NEL PERCORSO DI APPRENDIMENTO DI OGNI STUDENTE

Raggiungere tale finalità implica per gli insegnanti:

  • Progettare percorsi di apprendimento, mirati a promuovere le competenze disciplinari e trasversali;
  • Individuare e strutturare prestazioni (il più possibile simili al reale) che permettano agli studenti di dimostrare come sanno applicare i loro apprendimenti e il livello di competenza raggiunto;
  • Usare metodologie attive che aiutino gli studenti a mettersi in gioco, prendere consapevolezza di quanto stanno apprendendo e fare esperienza di un uso autonomo della propria conoscenza;
  • Stabilire un sistema di valutazione che renda gli studenti sempre più in grado di riconoscere ciò che sanno fare bene da ciò che sanno fare meno bene e quindi capire cosa e come migliorare.

A volte la valutazione è vista come un processo conclusivo del percorso di apprendimento atto a rendere evidente il valore, espresso in forma prevalentemente numerica, attribuito al risultato raggiunto da ogni studente, e a metterlo a confronto con la media o con l’eccellenza. Per tale motivo la valutazione è percepita dalla maggior parte degli studenti come un momento stressante, poco piacevole, da evitare, come se mettesse in discussione non solo il proprio operato, ma la stessa persona.
La valutazione dovrebbe essere invece un momento importante del percorso formativo, per chiunque ne intraprenda uno, durante il quale poter dimostrare e rilevare quello che veramente si è in grado di fare e quello che è necessario, ancora approfondire o continuare ad esercitare per poter migliorare. La valutazione dovrebbe essere il momento in cui prendere consapevolezza dei punti forza e dei punti deboli, per poter scegliere sempre più autonomamente i miglioramenti da compiere ed assumersi la responsabilità delle proprie opzioni. Dunque, la valutazione così descritta promuoverebbe lo sviluppo della competenza.
Nel percorso di apprendimento possiamo distinguere diversi momenti di valutazione. Una valutazione diagnostica, atta a rilevare i punti di partenza per predisporre il percorso; una valutazione formativa, atta a individuare, durante il percorso di insegnamento/apprendimento, come si sta procedendo; una valutazione sommativa, atta a individuare il livello di competenza raggiunto rispetto agli apprendimenti realizzati. In questo scritto ci si focalizzerà sulla valutazione formativa, descrivendone le sue caratteristiche, individuando alcune modalità di utilizzo, e riconoscendone il valore nel processo di insegnamento/apprendimento.

COSA SI INTENDE PER VALUTAZIONE FORMATIVA

Si parla di valutazione formativa quando attraverso diversi strumenti e strategie si rileva il livello di qualità dell’acquisizione delle conoscenze, delle abilità e delle disposizioni dello studente durante il suo percorso formativo. I risultati di tali attività permettono all’insegnante di ridefinire, migliorare e calibrare il suo insegnamento, e allo studente di rendersi conto del punto in cui si trova nel suo percorso di apprendimento e di individuare cosa e come cambiare in meglio.
La valutazione formativa si può far risalire a Socrate che con il suo metodo maieutico stimolava i suoi allievi a far emergere le loro conoscenze e a ridefinirle in un processo continuo di crescita. Ma è solo negli anni ’70 che il termine “valutazione formativa” è stato elaborato per designare la valutazione che avviene in itinere e rileva i progressi degli studenti, per distinguerla dalla valutazione sommativa che avviene alla fine del percorso di apprendimento per accertare il risultato conseguito.
Alla fine degli anni ’90, Paul Black e Dylan Wiliam attraverso una meta-analisi che correlava diversi studi e ricerche sulla valutazione formativa, affermarono con certezza che l’uso di feedback efficaci, il coinvolgimento attivo e riflessivo degli studenti nel processo di valutazione e di autovalutazione, erano fondamentali per il successo di ogni studente, lo aiutavano a rendersi conto dei suoi passi, promuovevano la collaborazione tra studenti e tra studenti e insegnante, stimolavano la differenziazione dell’apprendimento e la motivazione intrinseca.
La valutazione formativa dunque è un processo attraverso il quale scoprire e capire ciò che è stato appreso, ciò che ancora rimane in sospeso e come migliorare.
Non tutte le attività di verifica in itinere si possono considerare formative. Sono tali solo se rispettano alcuni principi:

  • Lo studente è considerato protagonista attivo. La valutazione formativa aiuta lo studente a individuare chiaramente cosa sta acquisendo, come sa applicare le sue conoscenze e abilità e cosa e come migliorare, egli è coinvolto e motivato, riconosce i progressi che compie.
  • Le strategie valutative sono inserite nell’istruzione, mirate agli obiettivi prefissati, condivisi con gli studenti, in grado di rilevare gli aspetti critici da migliorare durante il percorso di insegnamento.
  • Si basa sui risultati da raggiungere. Verifica come ci si sta avvicinando ad essi e con quale qualità.

Ciò che rende particolare ogni valutazione formativa non è lo specifico strumento di misurazione impiegato, ma come le informazioni raccolte dallo strumento sono utilizzate. Se un insegnante utilizza le informazioni di una particolare valutazione per monitorare l’apprendimento, dare informazioni utili agli studenti, e adeguare le strategie didattiche per avviare ulteriori miglioramenti verso gli obiettivi di apprendimento, questo insegnante è impegnato in una valutazione formativa.
Se ben utilizzata dunque porta a molti vantaggi. È utile sia all’insegnante che allo studente. All’insegnante perché lo informa sul livello di comprensione raggiunto dagli studenti e su cosa e come modificare per dare più opportunità di apprendimento, permette inoltre di focalizzare l’istruzione su priorità emerse dai risultati della valutazione formativa.
È utile agli studenti perché li aiuta a riconoscersi come persone che apprendono, a individuare i loro punti di forza e di debolezza, a rilevare cosa e come migliorare, ad autoregolare il proprio apprendimento, ed aumentare il loro livello di motivazione intrinseca, nonché la propria autostima.
Mettere in atto la valutazione formativa significa promuovere negli studenti un pensiero critico e creativo, renderli protagonisti attivi e capaci di scegliere quanto e come impegnarsi per migliorare, supportati dalla guida attenta e focalizzata dell’insegnante.

COME ATTUARE LA VALUTAZIONE FORMATIVA IN CLASSE

Si ritiene che per attuare la valutazione formativa sia necessario prima di tutto riconoscere profondamente il suo valore. Come si è accennato, non sono le strategie a fare la differenza, ma il modo in cui esse vengono progettate, messe in atto e integrate nella pratica didattica quotidiana.
Il valore della valutazione formativa sta nella sua capacità di informare sia gli insegnanti ma soprattutto gli studenti su come si sta procedendo nel percorso di apprendimento. Ciò significa che l’insegnante deve progettare le attività di valutazione formativa in modo che si presentino, prima, durante e dopo il percorso di apprendimento; deve esplicitare agli studenti gli obiettivi da raggiungere in termini chiari, in modo da aiutarli a comprendere cosa ci si aspetta da loro e come possono fare per raggiungere i risultati attesi.
Per la programmazione di una lezione ideale in cui sono incluse attività di valutazione formativa, ogni insegnante dovrebbe prevedere un’attività di valutazione iniziale per rilevare il livello di qualità delle conoscenze o della padronanza di essa da parte degli studenti, in seguito prevedere un’attività di approfondimento o di arricchimento in base ai risultati raggiunti durante la prima attività. Il passo successivo potrebbe essere prevedere un’attività di verifica che permetta agli studenti di dimostrare cosa e quanto hanno compreso e riflettere su cosa gli serve per raggiungere l’obiettivo condiviso. Infine l’insegnante potrebbe prevedere un tempo per feed-back mirati e chiari e per suggerimenti rispetto a come promuovere il miglioramento.
Come si può notare le strategie di valutazione formativa possono essere previste prima, durante e dopo l’attività didattica. Ma quali strategie potrebbero essere utili? Nel successivo paragrafo si forniscono alcuni esempi.

STRATEGIE PER ATTUARE LA VALUTAZIONE FORMATIVA

Si darà un suggerimento per ogni momento della lezione, prima, durante e dopo, proponendo delle attività di tipo cooperativo che aiutino gli studenti a condividere e confrontarsi rispetto ai loro gradi di conoscenza o di padronanza degli argomenti proposti dall’insegnante, ma anche quali convinzioni o valori hanno in merito ad essi.

Prima di iniziare la lezione, si potrebbe proporre un’attività del tipo “I quattro cantoni, indicando per i quattro angoli dell’aula, alcune affermazioni relative all’argomento che si deve trattare. Ad esempio, un insegnante di scienze di una I classe della scuola secondaria di primo grado potrebbe chiedere di scegliere quale delle seguenti cose promuove l’inquinamento:

  1. usare l’automobile ogni giorno;
  2. non fare la raccolta differenziata;
  3. versare detergenti nei fiumi;
  4. usare il carbone per ottenere energia.

L’insegnante può chiedere di andare all’angolo dell’affermazione che più li convince e condividere con gli altri compagni i motivi per cui la ritengono valida. Questa attività può aiutare l’insegnante a comprendere il livello di consapevolezza degli studenti rispetto ai motivi dell’inquinamento e gli studenti a riconoscere cosa e quanto sanno in merito allo stesso argomento. Può spingere inoltre l’insegnante a pensare cosa sarebbe meglio approfondire o rivelare cosa incuriosisce di più gli studenti, permettendogli di rimodulare la lezione successiva.

Durante una lezione, si potrebbe proporre un’attività che permetta di monitorare rapidamente il livello di comprensione raggiunto dagli studenti dopo una prima spiegazione. Una strategia potrebbe essere il Think-Pair-Share (Pensare-Formare una coppia-Condividere). Il nostro insegnante di scienze potrebbe porre una domanda relativa all’inquinamento: “Cosa può provocare lo sversamento di liquidi inquinanti nei fiumi?”, dà un tempo perché ogni studente possa rispondere individualmente e poi chiede di condividere in coppia, alla fine può proporre agli studenti di alzare le braccia e indicare con le dita da 1 a 5 quanto sono sicuri di aver compreso l’argomento. Questa attività aiuterà l’insegnante a comprendere come procedere nel percorso.

Alla fine della lezione per verificare se tutti hanno compreso, lo stesso insegnante di scienze potrebbe utilizzare l’attività del “lancio della palla a turno“. Potrebbe chiedere ad ogni studente di formulare una domanda alla quale sanno rispondere riguardo l’inquinamento, l’insegnante potrebbe previamente leggere le domande per rilevare la correttezza. L’attività consiste nell’utilizzare una palla per individuare chi deve parlare, chi riceve la palla esprime la domanda e lancia la palla a un suo compagno che deve rispondere alla domanda dello studente precedente e formularne una sua, lanciando la palla ad un altro compagno. In questo caso tutti faranno una domanda e risponderanno. Per alcuni studenti quest’attività potrebbe essere imbarazzante e difficile per la difficoltà a formulare le domande o a dare risposte immediate. Una variante potrebbe essere che l’insegnante formuli una domanda a cui si possano dare più risposte del tipo: “Come si potrebbe ridurre l’inquinamento?” e iniziare il lancio della palla per permettere a tutti di parlare. La revisione conclusiva potrebbe permettere all’insegnante di dare alcuni feedback generali sul livello di apprendimento percepito, fornire alcuni suggerimenti per l’approfondimento di alcuni argomenti, indicare i passi successivi da compiere.

Ogni insegnante potrebbe riflettere su come implementare queste attività in classe o inventarne altre che abbiano lo stesso scopo: creare una collaborazione con gli studenti al fine di renderli più consapevoli del percorso che stanno affrontando, e progettare percorsi più adatti a raggiungere gli obiettivi.

CONCLUSIONI

La valutazione formativa ha valore se la si considera parte integrante del percorso di insegnamento/apprendimento, se è usata per informare insegnante e studente su come si sta procedendo, se rientra in un sistema di valutazione che promuove il riconoscimento del livello di qualità raggiunto da ogni singolo e lo stimola al continuo miglioramento. È uno degli elementi che promuove lo sviluppo delle competenze negli studenti e permette alle scuole di ottemperare la loro finalità.

Per essere efficace a lungo termine, tutto ciò richiede una cultura scolastica condivisa tra tutti i componenti della comunità educante, una collaborazione e un sostegno reciproco tra i membri della comunità professionale, e tra questi e le famiglie, un cambiamento graduale nella visione della valutazione.

Sembra impossibile? Per grandi cambiamenti, si inizia dai piccoli passi.

BIBLIOGRAFIA

Black, P., & Wiliam, D. (1998, October). Inside the black box: Raising standards through classroom assessment. Phi Delta Kappan, 80(2), 139-148.

Wiliam, D. (2011). What is assessment for learning? Studies in Educational Evaluation, 37, 3-14.

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