La valutazione formativa: valutare per apprendere ed insegnare

“Quando il cuoco assaggia la minestra, questa è valutazione formativa;
quando il cliente assaggia la minestra, questa è valutazione sommativa”.1

Il libro di Laura Greenstein2 per il quale il prof. Comoglio ha curato la prefazione all’edizione italiana, affronta un tema potente ed innovativo almeno per la scuola del nostro Paese: la valutazione intesa come strumento per verificare e potenziare l’insegnamento e fornire informazioni per migliorare l’apprendimento.

La valutazione ha infatti uno straordinario potere di miglioramento dell’azione didattica ed educativa, qualora venga utilizzata in questa funzione, per rivelare, rendere trasparente e visibile cioè, l’efficacia dell’insegnamento e le difficoltà di apprendimento presenti nella classe che apprende. L’insegnante deve avvalersi quindi di numerosi strumenti e strategie diversificate per raccogliere il maggior numero di dati possibile, in merito alla qualità dell’apprendimento che sta avvenendo negli studenti. Ciò che rende potente ogni valutazione formativa non è però lo specifico strumento di misurazione prescelto, né la quantità e tipologia di strumenti utilizzati, ma piuttosto il modo in cui le informazioni raccolte sono analizzate ed utilizzate dall’insegnante. Esse possono servire infatti per monitorare l’apprendimento, dare informazioni utili agli studenti, adeguare le strategie didattiche ed avviare miglioramenti verso gli obiettivi di apprendimento, sempre in un’ottica esclusivamente formativa.

Si tratta di un processo sistematico all’interno del quale gli studenti sono partecipanti attivi della valutazione insieme ai loro insegnanti, condividendo con loro gli obiettivi da raggiungere e la comprensione di come il loro apprendimento si stia sviluppando, quali siano i passi successivi che devono essere conseguiti e attraverso quali azioni possono essere raggiunti. La valutazione per l’apprendimento ha allora “ un effetto significativo sul miglioramento degli studenti dando loro la capacità di aver fiducia in se stessi, di essere critici, di raggiungere risultati non raggiunti prima e di aumentare la stima di sé. In un mondo nel quale si subiscono continue pressioni contrarie fa bene sapere che possiamo produrre una reale differenza…3

Il volume della Greenstein si articola in tre parti: la prima analizza i fondamenti della valutazione formativa illustrandone la storia ed i principi essenziali; la seconda presenta esempi di utilizzo di questa modalità valutativa prima, durante e dopo l’insegnamento, fornendo molteplici esempi, numerose tecniche e suggerimenti didattici; infine la terza parte affronta il tema della valutazione formativa in relazione alle più recenti teorie dell’apprendimento, quindi fornisce spunti per un utilizzo “bilanciato” delle pratiche di valutazione.

La prefazione del prof. Comoglio fornisce poi un inquadramento ed un’utile riflessione sulla valutazione in questi ultimi decenni.

Il testo si presenta come un prezioso strumento per chi voglia affrontare la valutazione da una prospettiva diversa, usando il suo potere per migliorare il proprio insegnamento e favorire e al tempo stesso potenziare l’apprendimento di tutti.

Esso apre nuovi scenari di azione per l’insegnante e la classe, offrendo una “leva” d’azione incisiva ed efficace.

——–

1 Laura Greenstein ha lavorato come educatrice per 35 anni, a scuola è stata insegnante, presidente di dipartimento, membro del comitato educativo e specialista di sviluppo professionale; è professoressa a contratto all’Università del Connecticut e di New Haven.
2 (Shirley Clarke (2001). Unlocking formative assestment,Hodder Education, p. 139)
3 Robert Stake, citato in Lorna Earl (2003). Assessm learning.Thousand Oaks, CA: Corwin Press, p. 24
Articolo precedente
Classi difficili o momenti difficili? I bisogni individuali nella gestione della classe
Articolo successivo
Cos’è il Problem Based Learning – Apprendimento Basato sul Problema

Formazione