Anche la scuola non è esente dai rischi connessi allo Stress Lavoro Correlato (SLC).
Molto frequentemente capita che le difficoltà al lavoro vengano derubricate a “stress”, come se, visto che è stress, allora è normale sentirsi come ci si sente e occorre arrangiarsi. Questa prospettiva lascia al singolo e alle sue modalità peculiari di affrontare le situazioni, incluse quelle professionali, la totale responsabilità del proprio stato di salute fisica e mentale.
Ma lo stress è solo un problema individuale o dell’organizzazione?
L’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (EU-OSHA) afferma che “I rischi psicosociali e lo stress lavoro-correlato rappresentano una delle sfide principali con cui è necessario confrontarsi nel campo della salute e della sicurezza sul lavoro in quanto hanno considerevoli ripercussioni sulla salute delle singole persone, ma anche su quella delle imprese e delle economie nazionali.”1
Lo Stress Lavoro Correlato è prima di tutto una questione organizzativa e come tale deve essere presa in carico. Molto è stato fatto negli ultimi 15 anni, da quando è stato pubblicato il D.Lgs. 81/2008, Testo unico per la sicurezza sul lavoro, in continuità con la normativa europea.
Il Testo Unico trova la sua applicazione anche in ambito scolastico, dove si procede alla valutazione e gestione dei rischi.
Rischi psicosociali e Stress Lavoro Correlato
Il D.Lgs. 81/2008, Testo unico per la sicurezza sul lavoro, all’art. 28, comma 1, esplicita come tra i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori ci siano anche quelli legati allo Stress Lavoro Correlato e non solo quelli di natura meramente fisica. Nei corsi di formazione sulla sicurezza, obbligatori per legge, si parla, infatti, di numerosi tipi di rischio (chimici, biologici, incendio, esplosione…), ma quelli che forse vengono meno posti all’attenzione sono i rischi psicosociali.
Il primo rischio psicosociale è proprio lo stress, o meglio, l’impatto negativo sulla persona di quegli aspetti lavorativi legati all’organizzazione lavorativa, ai modelli professionali, ai contenuti del lavoro che può portare a malesseri di varia natura. A queste influenze si aggiunge anche il contesto sociale ed ambientale in cui il lavoro viene svolto.
I rischi psicosociali sono, insomma, i potenziali danni psicologici, sociali e fisici che derivano dall’essere esposti in maniera eccessiva a quelle caratteristiche del lavoro che vedremo meglio tra poco. Questi danni sono prima di tutto individuali ma comportano per l’organizzazione un aggravio importante che potrebbe essere prevenuto o, almeno, contenuto.
Eppure, una recente indagine dell’EU-OSHA rileva come per le aziende questa categoria di rischi sia “ostica”, più complicata da trattare rispetto alle altre tipologie di rischio connesse alla sicurezza sul lavoro.
Quando si tratta di prendersi cura del benessere psicologico, la questione si complica.
Cosa è lo stress e come funziona
Lo stress è “la risposta non specifica dell’organismo a ogni richiesta fatta su di esso” (Selye, 1976), cioè un meccanismo naturale che svolge una fondamentale funzione, quella di farci rispondere agli eventi! Di per sé, quindi, non è né buono né cattivo.
Qualsiasi stimolo che ci perturba necessita di un qualche tipo di adattamento. Ed ecco lo stress che ci consente di rispondere. Se il nostro organismo non si attivasse velocemente di fronte ad un cambiamento esterno, rischieremmo di trovarci nei guai! Ma allora, dove sta il problema? Occorre fare una distinzione fondamentale tra il tipo di risposte: parliamo cioè di stress positivo e negativo. Vediamoli bene:
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stress positivo o eustress: quantità di stress ottimale che sostiene al meglio le nostre capacità fisiche, mentali ed emotive consentendoci di ottenere risultati positivi. È quell’energia che sentiamo quando affrontiamo un compito difficile, sfidante, ma raggiungibile. È la reazione di fronte agli esami, ai colloqui di lavoro, alle uscite galanti. Quando c’è eustress, tutto funziona al meglio!
- Stress negativo o distress: stress incontrollato, prolungato, eccessivo rispetto alle risorse disponibili, con effetti distruttivi. È una quantità di stress non appropriata rispetto alla situazione. L’effetto di questo tipo di stress è un insieme di segnali fisiologici, cognitivi, emotivi e comportamentali che possono diventare cronici, come la stanchezza, la scarsa motivazione, disturbi di salute, nervosismo.
Per l’INAIL, lo Stress Lavoro Correlato (SLC) corrisponde a una “condizione di squilibrio che si verifica quando il lavoratore non si sente in grado di corrispondere alle richieste lavorative; tale condizione acquista rilevanza e può avere effetti negativi sull’individuo, e di conseguenza sull’azienda, se è intensa e prolungata nel tempo” (2017, p. 10). Insomma, lo SLC è distress.
È innegabile che non tutti si stressano nello stesso modo. Ogni persona ha la sua peculiare modalità di affrontare situazioni stressanti. Dalla definizione si evince come sia la persona stessa a contribuire più o meno grandemente al sentirsi stressato in base alla valutazione che fa di due aspetti:
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La situazione ambientale e le richieste lavorative che vanno soddisfatte
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La sua situazione personale, le risorse disponibili (cognitive, emotive, comportamentali).
È su questa doppia valutazione che si fonda la qualità e quantità di stress percepito dall’individuo.
Rimando ad un altro momento una riflessione articolata sull’autovalutazione, focalizzando invece l’attenzione in questo contributo sugli elementi contestuali concordemente indicati come rischiosi per lo SLC.
Quali sono gli elementi ambientali di rischio per lo Stress Lavoro Correlato a scuola?
Sono d’accordo con Vittorio Lodolo D’Oria, esperto in malattie professionali degli insegnanti, quando dice che molto di ciò che accade a scuola contribuisce al rischio di usura psicofisica, un rischio che può portare al burnout e a psicopatologie nonché a problemi di salute fisica.
L’ambiente fisico in cui ci si trova ad operare, i problemi organizzativi, le incombenze crescenti, le classi difficili, i rapporti complicati con genitori, colleghi, dirigenti, sono tutti aspetti ambientali che contribuiscono ad ingenerare nel singolo delle reazioni di stress. Questo stress può essere un aiuto a svolgere adeguatamente i propri compitiche, se inizialmente resta entro certi limiti (eustress). Ma quando la durata e l’intensità degli stimoli stressanti perdura nel tempo, quei medesimi stimoli possono portare al distress.
Oltre al Manuale dell’INAIL già citato, un riferimento utile per comprendere nel dettaglio quali elementi del lavoro sono stimoli stressanti è il Metodo Operativo completo di valutazione e gestione (versione 2-2012) che l’USR Veneto ha sviluppato in collaborazione con SPISAL e con oltre 100 scuole tra il 2010 e il 2011.
È fuori dagli obiettivi di questo articolo approfondire in toto il metodo e i suoi strumenti. Per questo rimando alla Rete di Scuole per la Sicurezza della Provincia di Treviso da cui è possibile scaricare il materiale completo. In questo contributo, gli strumenti formali che misurano lo Stress Lavoro Correlato sono l’occasione per riflettere assieme su come il contesto, l’organizzazione e il contenuto del lavoro possano costituire un importante stimolo al benessere o, viceversa, contribuire allo stato di malessere individuale e di gruppo.
Contesto del lavoro (INAIL,2017, p. 19):
- Funzione e cultura organizzativa (11 indicatori)
- Ruolo nell’ambito dell’organizzazione (4 indicatori)
- Evoluzione della carriera (3 indicatori)
- Autonomia decisionale/controllo del lavoro (5 indicatori)
- Rapporti interpersonali sul lavoro (3 indicatori)
- Interfaccia casa lavoro – conciliazione vita/lavoro (4 indicatori)
La checklist del Metodo Operativo offre una selezione di domande per la scuola che toccano alcuni aspetti delle variabili sopra indicate. Per approfondire vi invito a scaricare la Checklist B – Contesto del lavoro.
Contenuto del lavoro (INAIL,2017, p. 19):
- Ambiente di lavoro e attrezzature di lavoro (13 indicatori).
- Pianificazione dei compiti (6 indicatori)
- Carico di lavoro/ritmo di lavoro (9 indicatori)
- Orario di lavoro (8 indicatori)
Tra gli indicatori per l’ambiente di lavoro, l’USR Veneto seleziona i seguenti: microclima, illuminazione, riverbero, rumori, pulizia e ordine delle aule, adeguatezza degli spazi esterni, grado di accessibilità e raggiungibilità della sede scolastica (si veda la Checklist A – Ambiente di lavoro)
Le variabili altre dall’ambiente vengono rilevate attraverso due diverse Checklist:
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C1 per il personale insegnante
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C2 per il personale amministrativo.
Gli eventi sentinella (INAIL,2017, p. 19)
Cosa va tenuto sotto controllo dall’organizzazione per comprendere se ci sono delle situazioni di elevato rischio di SLC?
Indicatori utili sono:
- Infortuni
- Assenza per malattia
- Assenze dal lavoro
- Ferie non godute
- Rotazione del personale
- Turnover
- Procedimenti/sanzioni disciplinari
- Richieste visite mediche straordinarie al medico competente
- Segnalazioni formalizzate di lamentele dei lavoratori all’azienda o al medico competente
- Istanze giudiziarie per licenziamento, demansionamento, molestie morali e/o sessuali
Personalmente credo che ogni tanto faccia bene al singolo riflettere sugli eventi personali degli ultimi mesi e riflettere sull’eventuale presenza di uno o più di questi indicatori, che possono aiutare a rendere consapevole la presenza di un disagio.
Come gestire lo Stress Lavoro Correlato a scuola
Nell’accezione del Decreto, gestire i rischi dello Stress Lavoro Correlato vuol dire “decidere quali misure effettivamente realizzare e metterle in pratica, monitorandone poi gli effetti nel tempo, per un eventuale loro aggiustamento” (2012, p. 4), dopo avere messo in atto una attenta valutazione della situazione scolastica, individuando le misure correttive e migliorative per ridurre il rischio quantificato da opportune rilevazioni.
La formazione obbligatoria
L’accordo Stato-Regioni del 21/12/2011 ha definito tempi, modi e contenuti della formazione che le Scuole devono svolgere per i loro lavoratori. Nella tabella che segue, recuperata da un utile articolo di sintesi sugli aspetti formali connessi al tema della sicurezza scolastica, vengono riportati tempi e contenuti dei moduli obbligatori di 12 ore che i lavoratori della scuola sono tenuti a svolgere.
Ho evidenziato nella tabella il tema dello Stress Lavoro Correlato, che si perde abbastanza tra i numerosi ed importanti contenuti del corso, molto focalizzati sulla prevenzione ed intervento in caso di rischi.
La formazione sulla sicurezza è un’occasione importante per sostenere il benessere individuale ed organizzativo, anche a scuola. La sua obbligatorietà rischia di limitarne l’impatto individuale, perché può essere percepita dai fruitori semplicemente come l’ennesimo altro carico di lavoro, imposto dall’alto. Le modalità didattiche, prevalentemente informative e passive, con cui questa viene svolta, costituiscono poi un ulteriore aggravio percepito, che non facilita certo la memorizzazione dei contenuti.
Però, se i contenuti sono definiti dalle norme, non vale altrettanto per le metodologie didattiche con cui i medesimi contenuti possono essere proposti, ma questo dipende poi dalle competenze metodologiche dei formatori responsabili dei corsi stessi.
La formazione possibile per la gestione dello Stress Lavoro Correlato
Se i contenuti delle 12 ore presentano una grande quantità di informazioni e sono praticamente “blindati”, non è altrettanto per le 6 ore di aggiornamento che tutto il personale scolastico deve fare ogni 5 anni.
La proposta di Scintille.it al riguardo consiste nel consentire di trattare con maggiore calma ed approfondimento quegli aspetti psicologici dello Stress Lavoro Correlato che in un corso base vengono sono accennati.
Le nostre proposte formative rivolte alle scuole, in linea con gli obblighi di legge per l’area relazioni/comunicazione, sono:
- Attraverso il conflitto: metodologie attive nelle relazioni
- Insegnante resiliente. Conoscenze e strumenti per affrontare il cambiamento
- Stress al lavoro: conoscerlo per gestirlo
- Quando insegnare non è più un piacere: burnout e dintorni
Specifichiamo che Scintille.it non è un Ente accreditato per lo svolgimento della formazione sulla sicurezza. Siamo un Ente accreditato dal MIUR per l’aggiornamento dei docenti. Lasciamo alla lungimiranza di dirigenti scolastici e del personale responsabile della formazione, riconoscere l’importanza di prevenire situazioni individuali ed organizzative che possono portare alle patologie fisiche e psicologiche attraverso la formazione e aggiornamento.
Bibliografia
INAIL (2017). La metodologia per la valutazione e gestione del rischio stress lavoro-correlato
MIUR-USR Veneto (2012). I rischi da stress lavoro-correlato nella scuola. Metodo operativo completo di valutazione e gestione (versione 2-2012)
1 https://osha.europa.eu/it/themes/psychosocial-risks-and-stress (ultima consultazione, 25 gennaio 2022)