Come posso organizzare attività cooperative se ho una sola ora di lezione per volta?

Il tempo a scuola è una variabile molto critica.

Si tratta di entrare, stabilire il rapporto, riprendere il filo dalla “puntata precedente”, assolvere le mille incombenze burocratiche – registro elettronico, firma, contenuto della lezione, assenze, apertura della Classroom – collegamento relazionale con gli studenti in DAD, accorpamento del gruppo, consegna dei materiali per i presenti e per coloro che stanno a casa, motivazione degli studenti al tema/abilità del giorno, e, finalmente, avvio della lezione.

Ovviamente questa procedura è una variabile sempre più critica quando l’insegnante ha una cattedra che prevede la presenza in ogni classe per una o due ore di lezione soltanto, in quanto il ritrovare gli studenti una o due volte la settimana, rende lontano e sbiadito nelle loro menti il “filo del discorso”.
Spesso il docente ha moltissime classi in cui reitera dei moduli fissi, ma, si sa, ogni classe è diversa dall’altra e talvolta genera problemi completamente nuovi.

Alcuni sono problemi legati alla comprensione, esplicazione dei contenuti; altre volte sono legati alla nostra relazione con la classe che, di volta in volta, appare più recettiva o meno accogliente, più interessata o più estranea, a seconda delle situazioni di vita dei suoi componenti.

Sicuramente sembra più agevole praticare la scelta della lezione frontale o della lezione dialogata che possono essere facilmente replicate e tagliate al bisogno, senza incidere sul design della lezione.

Questo problema ovviamente è meno sentito dagli insegnanti di lettere, ma è molto diffuso tra tutti gli altri docenti.

Allora, che fare per garantire una lezione di qualità, che coniughi l’efficacia didattica con l’attenzione relazionale e la partecipazione attiva degli studenti, anche nei tempi brevi?

Sicuramente è importante scegliere se impostare il nostro “discorso didattico” a brevi step ed allora le tecniche cooperative dell’Approccio Strutturale di Kagan o il Learning Together informale dei Johnson potranno essere molto appropriati.

Una delle strutture che è più facile utilizzare è il Think, Pair Share() ovvero il Penso, scambio, condivido in coppia – che con gli alunni più piccoli chiamo “1,2, tutti”-. Può servire sia per aprire la lezione e quindi raccogliere i prerequisiti, ma anche per chiudere e verificare il grado di comprensione, analisi, riflessione sull’argomento. Generalmente l’aspetto più importante è trovare la domanda utile alla sintesi di quanto detto che permetta agli studenti anche di esprimere la loro opinione.

Sono necessarie perciò domande aperte, che non abbiano nel libro di testo una immediata risposta di conoscenza, ma prevedano elementi di analisi e di valutazione. Per esempio, in una lezione sulle cause remote della prima guerra mondiale in una terza secondaria di primo grado, chiedere agli studenti “Quale delle cause remote prese in considerazione durante la lezione può essere più significativa dal punto di vista economico o sociale? Perché? Quali delle azioni della guerra sono direttamente correlate con questa causa?”

Un Penso, scambio, condivido dura da un minimo di 15’ ad un massimo di 30’, che danno la possibilità all’insegnante di fare un intervento in lezione frontale per almeno 30’.

Se invece vogliamo impostare il nostro lavoro in maniera più complessa, è possibile utilizzare anche un modello come il Learning Together o il Group Investigation e considerare ogni lezione come una puntata della procedura del modello in questione. In questo caso bisogna solamente essere avvezzi alla procedura per essere rigorosi e precisi nell’indicazione dei tempi, ma al tempo stesso capaci di stabilire i collegamenti tra un incontro e l’altro. Ogni lezione sarà un passo della procedura, perciò in 5 o 6 lezioni (un mese, un mese e mezzo di lavoro)l’UdA sarà terminata.

In questo caso sarà importante enucleare 8-9 nuclei tematici attorno ai quali far girare le nostre lezioni e le ricerche o le attività di apprendimento assieme agli studenti.

Insomma il Cooperative Learning diventa uno strumento con cui far partecipare la classe e non accorgersi della fatica di fare scuola perché assieme, noi e gli studenti, stiamo svolgendo una ricerca che ci appassiona e ci permette di entrare in un apprendimento continuo, lifelong learning.

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