PNL: pericolo o opportunità a scuola?

Troverai in rete moltissimi siti e proposte commerciali, che, a mio parere, contribuiscono (alcuni più di altri) a creare e a mantenere pregiudizi sulla PNL (Programmazione Neurolinguistica). Probabilmente ti sarà capitato di leggerli o ascoltarli: “la PNL serve per vendere, chi la usa manipola gli altri, la PNL non ha anima, la PNL è pericolosa, ecc.ecc.ecc.”.
Ti suonano familiari?

La mia personale esperienza con la PNL è iniziata nel 1999 con un Master di formazione formatori e da allora ho continuato a seguire questa metodologia, che utilizzo nella pratica didattica con gli adulti e nella pratica clinica come psicologa, riconoscendone gli effetti positivi.

Cosa è la Programmazione Neurolinguistica?

Secondo Dilts e altri (1982, pp.20-21), è “lo studio delle componenti della percezione e del comportamento che rendono possibile la nostra esperienza. (…) Il comportamento è programmato con la combinazione e la disposizione in sequenza delle rappresentazioni del sistema neurale – visioni, suoni, sensazioni, odori e sapori – indipendentemente dal tipo di comportamento. (…)”

Perciò, se volessimo spiegare il nome di questo approccio:

” ‘Neuro’ sta ad indicare il principio fondamentale secondo cui ogni comportamento risulta da processi neurologici. ‘Linguistico’ indica che i processi neurali vengono rappresentati, ordinati e disposti in sequenza in modelli e strategie attraverso il linguaggio e i sistemi di comunicazione. ‘Programmazione’ si riferisce al processo di organizzazione delle componenti di un sistema (in questo caso le rappresentazioni sensoriali) per il conseguimento di risultati specifici” (ibid. p.21).

In breve, la PNL offre strumenti operativi per comprendere COME funziona la nostra mente e per migliorarne gli effetti intrapsichici ma anche interpersonali.

Acuità sensoriale e presenza nel qui e ora

In questo contributo, di carattere pratico, parliamo di uno dei quattro pilastri della PNL, l’acuità sensoriale, cioè la capacità, sempre perfettibile, di essere presenti nel qui e ora, consapevoli di ciò che sentiamo dentro di noi come anche di ciò che i nostri sensi rilevano all’esterno.
Quanto frequentemente ci capita di scoprirci non attenti all’esterno, ma talmente presi dai nostri pensieri da non notare dettagli rilevanti, o compiere azioni in semi-incoscienza?
Ecco, questo è il contrario dell’acuità sensoriale.
L’attenzione consapevole è uno strumento essenziale per una pratica didattica efficace, centrata in modo fluido su noi stessi e sull’altro. In particolare, l’attenzione a ciò che vediamo, sentiamo, odoriamo, gustiamo e alle sensazioni che proviamo, ci fornisce indicazioni utili per orientare il nostro lavoro e comprendere gli effetti delle nostre azioni sugli altri.
Di seguito un breve esercizio che è possibile compiere in modo autonomo per sperimentare il proprio grado di acuità sensoriale e, magari, per esercitarsi a migliorarlo.

Esercitiamo l’acuità sensoriale per la vista

Chiudi gli occhi per un attimo e poi descrivi nel modo più accurato possibile ciò che ti circonda. Di che colore sono le pareti? Il pavimento? Quali sono le forme ed il design dei mobili? Se ci sono altre persone, cosa indossano? Come si muovono quando camminano? Di che colore hanno gli occhi? Poi riapri gli occhi e verifica. Quanti dettagli hai notato? Quanti te ne sono sfuggiti? (adattato da Bavister e Vickers, 2012, p.40).

Esercitiamo l’acuità sensoriale per l’udito
Chiudi gli occhi per un attimo e stai in silenzio. Ascolta. Quali suoni ti circondano? Quali rumori? Da dove arrivano? Che tipo di suoni sono? Ci sono voci? Che tipo di voci? Che volume? Da quale direzione arrivano? Cosa altro senti?
Poi riapri gli occhi e guardati attorno. Qualcosa ti è sfuggito? A quali altri dettagli sonori avresti potuto fare attenzione?”

Buona pratica!

Bibliografia essenziale

Bavister, S., & Vickers, A. (2012). PNL essenziale. Alessio Roberti editore, Urgnano (BG).
Dilts, R., Grinder, J., Bandler, R.,, Bandler, L.C., & DeLozier, J. (1982). Programmazione neurolinguistica. Astrolabio, Roma.

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