Apprendimento Cooperativo e partecipazione democratica sul territorio del Grossetano

Siamo convinti che già da alcuni anni nel Cooperative Learning sia in atto una evoluzione profonda che lo ha portato a trasformarsi da metodologia di Insegnamento/apprendimento in un multicolore movimento educativo che, rispettando le varie diversità culturali e didattiche, vuole condurre ad una maggiore giustizia sociale dove ciascuno abbia diritto ad apprendere. Perciò L’Apprendimento Cooperativo si sta sempre più rivelando come un approccio che non risulta applicato esclusivamente nella didattica scolastica.

E’ innegabile l’efficacia dell’apprendimento cooperativo nella gestione di gruppi complessi e nel supporto che può dare alla loro crescita in termini di empowerment, consapevolezza, motivazione, efficacia, coesione e solidarietà (Wilkins, 2011).
Da diversi anni oramai le tecniche, l’approccio ed i valori cooperativi hanno trovato interessanti ed efficaci applicazioni in ambiti relativi alla formazione degli adulti, all’Educazione Ambientale ed allo Sviluppo Sostenibile ed alla partecipazione democratica (Mastrandrea, Santini, 2012 – Mastrandrea, Pavan, Santini, 2013).
In questa breve nota esamineremo un’esperienza di partecipazione democratica condotta utilizzando alcune tecniche legate a vari approcci di Cooperative Learning ed inserita in un progetto europeo di certificazione di sostenibilità: La Carta Europea del Turismo Sostenibile per le Aree protette ed i parchi.
E’ la stessa Unione Europea infatti che in vari documenti sottolinea l’importanza del coinvolgimento e della partecipazione democratica dei cittadini in tutti quei progetti e processi che implicano scelte collegate alla gestione e valorizzazione dei beni comuni.
Si pensi all’attività del Consiglio d’Europa a proposito di Democrazia partecipata soprattutto con il programma Youth.
Non si può poi non fare riferimento alla messe di documenti e riflessioni attivate sul tema in occasione (nello scorso 2013) dell’anno del Cittadino.

L’approccio Cooperativo applicato a processi partecipativi può trovare un interessante Caso di Studio nel processo che ha condotto alla Candidatura del Parco Nazionale delle Colline Metallifere Grossetane per la Carta Europea del Turismo Sostenibile.
La Carta Europea per il Turismo Sostenibile nelle Aree Protette (CETS) è uno strumento metodologico ed una certificazione che permette una migliore gestione delle aree protette per lo sviluppo del turismo sostenibile.
L’elemento centrale della Carta è la collaborazione tra tutte le parti interessate a sviluppare, in un dato territorio connotato dalla presenza di un Parco o di un’area protetta, una strategia comune ed un piano d’azione per lo sviluppo turistico, a partire da un’analisi approfondita della situazione locale, sulla base di 10 Principi CETS sulla sostenibilità.

L’obiettivo è la tutela del patrimonio naturale e culturale e il continuo miglioramento della gestione del turismo nell’area protetta a favore dell’ambiente, della popolazione locale, delle imprese e dei visitatori.
La CETS prende spunto dalle raccomandazioni stilate nello studio di EUROPARC del 1993 dal titolo “Loving Them to Death? Sustainable Tourism in Europe’s Nature and National Parks”, e rispecchia le priorità mondiali ed europee espresse dalle raccomandazioni dell’Agenda 21, adottate durante il Summit della Terra a Rio nel 1992 e dal 6° programma comunitario di azioni per lo sviluppo sostenibile. La Carta è una delle priorità per i parchi europei definite nel programma d’azione Parks for Life (1994), dell’IUCN (international Union for the Conservation of Nature).

Inoltre, l’importanza crescente di uno sviluppo turistico sostenibile, come tema d’interesse internazionale, è stata sottolineata dalle “Linee guida per il Turismo Sostenibile Internazionale” della Convenzione sulla Diversità Biologica (1992). La Carta affronta direttamente i principi di queste linee guida e fornisce uno strumento pratico per la loro implementazione nelle aree protette a livello locale.
La CETS è coordinata da EUROPARC Federation, che, col supporto delle sezioni nazionali della federazione (come Federparchi-Europarc Italia), gestisce la procedura di conferimento della Carta alle aree protette e coordina la rete delle aree certificate.
Nel caso del Parco Nazionale delle Colline Metallifere, i portatori di interesse coinvolti sono stati più di 70, appartenenti al mondo della Pubblica Amministrazione (Comuni, Comunità Montane, Unione dei Comuni, Provincie, Corpo forestale, Ente Parco, Musei, Teatri..) a quello dell’imprenditoria privata e sociale (ristoratori, albergatori, cooperative di servizi turistici e culturali, Associazioni Culturali, Associazioni di categoria..) ed al settore della scuola e della Università (Scuole superiori ad indirizzo turistico, alberghiero e minerario e Dipartimenti Universitari coinvolti in ricerche sugli aspetti geologici, Botanici, Zoologici, storici e sociali del parco).
I partecipanti sono stati organizzati attorno 3 tavoli territoriali (in cui lavoravano coppie di territori Comunali limitrofi) che si sono incontrati per 4 volte ciascuno.
Ai quattro incontri locali si sono intervallati 3 incontri plenari denominati Forum.
La sequenza degli incontri ha permesso al gruppo di costruire insieme i contenuti imperniati sui seguenti punti cardine:

  • Costruzione di una vision condivisa circa lo sviluppo del territorio ai prossimi 20 anni (punti di forza e minacce)
  • Costruzione di conoscenze reciproche e definizione delle varie competenze ed attività
  • Articolazione di proposte concrete che supportino in modo sostenibile il turismo nell’area
  • Coordinamento e collegamento tra le proposte in un piano di azione organico, comune e condiviso.

Dall’esperienza e da questionari somministrati abbiamo notato come le difficoltà insite in questo tipo di lavoro risiedono nei seguenti punti:

  • Scarsa motivazione di alcuni partecipanti
  • Scarsa fiducia in questo tipo di esperienze (visto che le pregresse sono state giudicate come noiose ed inefficaci)
  • Mancanza di un metodo di lavoro che sia produttivo

Avevamo dunque di fronte a noi:

  • Un pubblico eterogeneo
  • Con diversi livelli di autostima, partecipazione e motivazione
  • Con idee e prospettive diverse
  • Con la condivisione però di un territorio e di una storia comune

Ci è sembrato il tipo di gruppo adeguato per poter utilizzare un approccio cooperativo.
Non si trattava infatti di fare un corso di formazione per i dipendenti delle Amministrazioni Pubbliche, per insegnare loro come si comunica in modo efficace e come si collabora in modo cooperativo, ma di far sperimentare queste modalità ed i valori che le sostengono, tramite azioni cooperative condivise da un gruppo allargato di portatori di interesse che si occupano di Turismo sul territorio.
Segnaliamo di seguito solo alcune delle strutture utilizzate durante il lavoro dei tavoli territoriali e dei forum plenari.

  • Learning Circle o Circolo di Apprendimento: è una struttura altamente interattiva e facilitante la partecipazione per organizzare gruppi di lavoro. L’obiettivo è quello di costruire, condividere ed esprimere il sapere attraverso un processo di dialogo aperto e di riflessione profonda su argomenti o problemi che portano a risultati condivisi.

Il Circolo di apprendimento on line è stato poi particolarmente utile per poter proseguire il lavoro di approfondimento dei gruppi in remoto dopo gli incontri periodici e tra un incontro e l’altro.

  • Condividi Attorno a te: Semplice struttura per scambio di conoscenze, idee, riflessioni, comprensioni, favorisce l’interazione simultanea e il coinvolgimento attivo di tutti. La realizzazione di alcune sessioni di lavoro con questa struttura ha inciso positivamente sul clima socio-affettivo del gruppo.
  • Think Pair Share per confrontare le visioni dei singoli e raggiungere poi una sintesi comune.
  • Uno a casa Tre in viaggio: Questa struttura di Kagan è stata utilizzata per condividere e ottenere informazioni dagli altri senza distinzione di status, decidere cosa è importante; cercare dettagli; fare comparazioni; confrontare per opposizione; sintetizzare.- condividere idee; muoversi in modo organizzato; fare domande; dare feedback positivi e descrittivi.

E’ stato utilissimo quando i vari gruppi di lavoro hanno prodotto dei documenti in bozza da condividere e comporre insieme.

  • Razzo a 4 stadi: una struttura originariamente progettata da Epstein (1972) per migliorare le capacità di discussione di gruppi è stata usata per regolare le discussioni nei sottogruppi di lavoro
  • Spend a Buck: utilizzato per trovare un accordo su una decisione collettiva, rispettare le scelte altrui ed accettare un risultato costruito dal consenso di tutti. Nell’ambito degli incontri per la Carta Europea del Turismo Sostenibile è stato utilizzato per votare le varie azioni e definire le priorità.

Al termine del percorso partecipato il Forum ha prodotto un piano concreto d’azione per il Turismo Sostenibile, costituito da 46 azioni molto concrete e coordinate tra di loro.

L’elenco completo delle azioni si può consultare a questo indirizzo.
L’implementazione del piano si fonda su un mix di responsabilità individuale e collettiva che è un altro degli elementi cardine dell’approccio cooperativo che ha mostrato particolare adeguatezza nell’ambito di questo percorso.
In Giugno 2014 sapremo se Europarc ha accettato la candidatura e se conferirà la certificazione al territorio delle Colline Metallifere.
Sicuramente l’effetto positivo è già riscontrabile nella rete di conoscenze e nell’aumentato numero di interazioni che si sono attivate tra i partecipanti al processo, molti dei quali hanno coinvolto colleghi e conoscenti in nuove fasi d’ideazione di azioni ed ampliamento dei partner.

Bibliografia di Riferimento
Mastrandrea, F.R. – Pavan, D. e Santini, F. (2013) Sistema sostenibilità alla Cittadella dello Studente di Grosseto: una modalità cooperativa, sistemica, sostenibile ed innovativa per lo sviluppo delle competenze nei sistemi scolastici. Available on line

Mastrandrea, F.R. e Santini, F. (2012) Educazione allo Sviluppo Sostenibile. Uno strumento per la progettazione di interventi formativi, Lecce-Brescia, Pensa Multimedia.

Wilkins, A. (2011) ‘Co-operative Learning – a Contextual Framework’, Journal of Co-operative Studies, Vol 44 – No.3 – Dec 2011, p. 5-14.

Sitografia

  • Convenzione per la Diversità Biologica: www.cbd.int
  • IUCN (international Union for the Conservation of Nature) www.iucn.org
  • EUROPARC: www.europarc.org/home/
  • FEDERPARCHI settore CETS: www.federparchi.it/dettaglio.php?id=24341 e www.parks.it/federparchi/cets.html
  • Parco Nazionale Archeologico Tecnologico delle Colline Metallifere Grossetane: www.parcocollinemetallifere.it/
  • Pagina Facebook: www.facebook.com/parcocm
  • Circa la CETS nel Parco delle Colline Metallifere: www.greenreport.it/news/aree-protette-e-biodiversita/il-geoparco-delle-colline-metallifere-verso-la-carta-europea-per-il-turismo-sostenibile/
  • Laboratorio di Educazione Ambientale LEA La Finoria, partner del progetto: www.leatoscana.org
  • Pagina Facebook: www.facebook.com/pages/Laboratorio-di-Educazione-Ambientale-La-Finoria-Maremma-Toscana/325522305030?fref=ts
Articolo precedente
PNL: pericolo o opportunità a scuola?
Articolo successivo
Secondaria 2 grado: numeri complessi e Group Investigation

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Compila questo campo
Compila questo campo
Inserisci un indirizzo email valido.

Formazione