Educazione civica e cooperative learning: costruire responsabilità in classe

Educazione civica e cooperative learningIl Cooperative Learning può sostenere il raggiungimento dei risultati previsti dal Profilo educativo, culturale e professionale dello studente delle Linee Guida adottate in applicazione della legge 20 agosto 2019, n. 92 recante “Introduzione dell’insegnamento scolastico dell’educazione civica”. Infatti, le metodologie didattiche partecipative, e la didattica cooperativa in particolare, educano alla realizzazione concreta dei principi costituzionali e permettono di esercitare quotidianamente una cittadinanza attiva che trova nella classe il suo microcosmo. Attraverso l’utilizzo di tecniche di lavoro di gruppo cooperativo gli studenti fanno pratica di abilità sociali e acquisiscono la consapevolezza del loro ruolo per il successo del loro gruppo.

Ma a scuola spesso si è inclini a ritenere che il lavoro di gruppo favorisca piuttosto lo scarico di responsabilità dei singoli, riduca l’impegno individuale e porti ad attribuire valore e capacità di pochi in modo generico a tutto il gruppo. Invece, questa concezione non è applicabile ai lavori che si svolgono in Cooperative Learning: usare l’apprendimento cooperativo in modo efficace include la costruzione di un senso di responsabilità individuale oltre che di gruppo. Come fare per sostenerle negli studenti?

Cosa è la responsabilità di gruppo

Nel gruppo c’è responsabilità condivisa quando è l’insieme delle persone che si muove in modo coordinato verso l’obiettivo comune: tutti si danno da fare, tutti si sostengono, tutti partecipano. La responsabilità di gruppo riguarda il raggiungimento degli scopi assegnati: che ce la si faccia, oppure no, tutto il gruppo sarà responsabile del risultato.

“Il gruppo deve avere chiarezza dei suoi obiettivi ed essere in grado di misurare

  • Il suo progresso verso la meta

  • Gli sforzi individuali dei suoi membri.” (Johnson e Johnson, 1994)

Possiamo sviluppare responsabilità di gruppo in diversi modi, tutti legati alla valutazione diretta della prestazione e dell’impegno.

Costruire responsabilità di gruppo: 3 suggerimenti

  1. Il primo modo fondamentale è quello di chiedere un prodotto comune, un prodotto unico, meglio se è qualcosa di concreto, tangibile, qualcosa che dimostri gli scambi che ci sono stati all’interno del gruppo, qualcosa che tutti devono essere in grado di spiegare. Questo prodotto dipende dal tipo di compito assegnato: può essere una relazione scritta, il rispondere alle domande di un capitolo con annessa spiegazione, un Powerpoint o un video. L’importante è che ci sia un prodotto unico per il gruppo.

  2. Un secondo modo per realizzare responsabilità di gruppo è quello di assegnare sia un prodotto di gruppo sia un prodotto individuale e quindi legare la performance del singolo a quella del gruppo. La responsabilità individuale esiste quando la prestazione del singolo viene controllata e i risultati vengono restituiti al gruppo e all’individuo per accertare chi ha bisogno di assistenza, sostegno, incoraggiamento per completare il compito” (ibid.)

  3. Il terzo modo è quello di offrire un sistema di riconoscimenti che utilizza la naturale competitività dei gruppi. Robert Slavin propone di fare confrontare i gruppi tra loro per vincere riconoscimenti (Comoglio e Cardoso, 1996). La competitività intergruppo, la presenza di un “nemico” è uno dei modi possibili di creare interdipendenza positiva all’interno di un gruppo, favorendo collaborazione ed impegno.La competizione intergruppo è un buon modo di costruire senso di responsabilità e collaborazione all’interno del gruppo. Non è tuttavia tra i metodi preferiti del gruppo Scintille.it, perché crediamo che scegliere questo modo per stimolare vicinanza rischi di inficiare una collaborazione reale all’interno dei gruppi, soprattutto in un sistema culturale come il nostro che è solito coltivare molto bene la competitività individuale.

Sicuramente, sapere che ognuno sarà ritenuto corresponsabile del risultato finale stimola il coinvolgimento degli studenti nel lavoro e li porta ad un maggiore impegno nei confronti del compito e dei compagni.

Cosa è la responsabilità individuale

C’è responsabilità individuale quando ciascuno fa la propria parte.Gli studenti non devono mai avere una visione del lavoro di gruppo come un’opportunità per fare di meno, per nascondersi ed approfittare dell’impegno altrui.

La responsabilità individuale si concretizza nel corso del lavoro di gruppo: occorre contribuire fattivamente alle attività necessarie per il raggiungimento dello scopo comune, ma anche avere consapevolezza dell’essere parte di un meccanismo che richiede l’integrazione con il lavoro altrui, che deve essere facilitato, anche nei momenti di difficoltà dell’uno o dell’altro.

Come sostenere la responsabilità individuale: 7 indicazioni operative

I suggerimenti degli autori del cooperative learning sono piuttosto concreti.

  1. Valutare la prestazione individuale

Si pensa che il cooperative learning comporti necessariamente la valutazione del prodotto di gruppo. Non è vero! Tutti gli autori concordano nel prevedere alla fine del lavoro di gruppo una valutazione della prestazione individuale e quindi il test, il compito scritto, l’interrogazione individuale. In questo modo ciascuno si sente fortemente stimolato a fare bene la propria parte e a sostenere i propri compagni, del cui contributo ha bisogno al fine di ottenere un buon risultato nella prova finale, in cui ciascuno sarà solo con sé stesso. Insomma, si struttura la responsabilità individuale.

  1. Usare gruppi piccoli

I gruppi di Cooperative Learning sono raramente più numerosi di 5 persone. Piuttosto, la maggioranza delle tecniche cooperative si articola attorno alla coppia o ai gruppi di 4. Tale scelta ha a che fare vari motivi, tra cui la complessità delle interazioni all’interno del gruppo di lavoroche cresce in modo esponenziale all’aumentare dei numeri dei membri del gruppo.

Il numero di persone nel gruppo influenza anche la responsabilità individuale.Cosa fare? L’elemento centrale per la scelta è il grado di familiarità degli studenti con le tecniche cooperative che si intendono usare.

Se non c’è abitudine al lavoro di gruppo, se c’è bisogno di educare le persone alla collaborazione e alla responsabilità è preferibile usare le coppie. Iniziare l’esperienza di gruppo a partire dalle coppie,facilita gli studenti, che potrebbero non essere abituati a collaborare. La coppia di lavoro rende immediatamente visibile il lavoro che viene fatto, semplificando quindi il controllo e un eventuale intervento correttivo. Non dimentichiamo che sentirsi osservati favorisce fortemente il coinvolgimento nel lavoro (effetto Hawtorne).

  1. Chiedere un prodotto scritto

Un prodotto scritto consente più facilmente di individuare i contributi individuali: può essere chiesto agli studenti di usare penne, pennarelli, colori diversi. Se ad ogni persona corrisponderà un colore,questo renderà immediata l’evidenza di chi scrive che cosa, di quanto scrive e quindi di quanto ciascuno contribuisce al lavoro del gruppo.

  1. Assegnare i ruoli nelle attività cooperative

Un modo per costruire il senso di responsabilità individuale consiste nell’assegnare ruoli utili allo svolgimento del compito. Questa strategia tende a usare le diverse abilità personali, ridistribuendole all’interno del lavoro del gruppo, così da superare l’attribuzione di ruoli naturali come il leader o il gregario.

  1. Uso di tecniche cooperative con alto grado di interdipendenza positiva

Non dobbiamo dimenticare quanto le tecniche cooperative facilitino il lavoro dell’insegnante che intende educare i propri studenti al teamwork.

Tutte le tecniche cooperative sono costruite per rendere interdipendenti in modo positivo gli studenti che lavorano in gruppo. Alcune, più di altre, consentono di vincolare fortemente l’azione dei membri del gruppo, favorendo l’attivazione di un senso di responsabilità nel fare quanto richiesto dal compito.

Riportiamo come esempio tre tecniche di Kagan (2000):

 

  1. Usare il monitoraggio

Col il Cooperative Learning l’osservazione, il monitoraggio dell’insegnante è fondamentale per sostenere il senso di responsabilità degli studenti. Il semplice fatto di essere fisicamente presenti, di girare per i banchi, di soffermarsi a guardare quello che succede è un ottimo modo per stimolare la partecipazione e l’impegno.

Oltre all’osservazione silente, un modo ancora più incisivo consiste nel fermarsi di tanto in tanto di fianco a un gruppo e cercare risposte: è possibile chiedere a qualcuno del gruppo che cosa sta accadendo, come stanno lavorando, su quali contenuti, che cosa si sta dicendo. In questo modo gli si chiede di riportare l’esperienza in corso, di raccontare lo sviluppo del lavoro: questo di fatto li obbliga ad essere attenti.

Interventi come: “Marco, per piacere spiega come il tuo gruppo è arrivato a dare la risposta 3” e “Margherita, quale opinione di ciò che avete espresso nella vostra ricerca, condividi con il gruppo”, aiutano gli studenti a capire che le loro responsabilità individuali sono importanti.

  1. La revisione finale di gruppo

La revisione finale serve a consentire una riflessione individuale e di gruppo sui risultati ottenuti e il modo in cui si è arrivati ad ottenerli. Ciò favorisce quindi la crescita individuale e di gruppo nella responsabilità.

Nella revisione finale è auspicabile inserire domande che possono avere a che fare con:

  • la partecipazione, quindi chiedere “Quanto ho partecipato?”, “Quanto ho contribuito?” li aiuta a riflettere su quanto effettivamente hanno fatto e quindi su quanto sono stati responsabili e impegnati rispetto al lavoro del gruppo.

  • la prestazione, il tipo di apprendimento. “Cosa ho imparato?”, “Quanto ho imparato?”, “Quanto ho aiutato gli altri ad imparare?”.

Riflessioni conclusive

L’educazione civica è fatta di contenuti da apprendere ma, anche, di abilità da sviluppare e praticare. Mira a “promuovere comportamenti improntati a una cittadinanza consapevole, (…) dei diritti, dei doveri e delle regole di convivenza” e a sviluppare “la capacità di agire da cittadini responsabili e di partecipare pienamente e consapevolmente alla vita civica, culturale e sociale della comunità” (articolo 1, comma 1 della Legge)” (Linee guida, p. 1).

La possibilità offerta dalle tecniche cooperative di fare pratica di responsabilità, di lavoro di gruppo collaborativo, costituisce una risorsa da non sottovalutare per il raggiungimento dei fini istituzionali.

Imparare ad essere responsabili delle proprie azioni e delle loro conseguenze è una abilità fondamentale per la vita.

Riferimenti bibliografici

  • Comoglio, M. & Cardoso, M.A. (1996). Insegnare e apprendere in gruppo. Il Cooperative Learning. Roma: LAS.
  • Johnson, R.T. e Johnson, D.W. (1994). An overview of cooperative learning.(consultazione 8 ottobre 2021)
  • Kagan, S. (2000). Apprendimento cooperativo. L’approccio strutturale. Roma: Edizioni Lavoro.

  • Allegato A Linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica
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