Coinvolgere gli studenti in classe: l’interazione simultanea

Ci sono modi sicuri di consentire interazione e coinvolgimento degli studenti in classe? La percezione dello stare a scuola si è completamente modificata da quando il SARS-CoV-2 è entrato nelle nostre vite. I rituali sociali e le abitudini dello stare assieme in aula sono stati trasformati dalle rigidità del distanziamento fisico, che per oltre due anni ci ha costretti ad una quotidianità priva di interazione concreta, per non parlare dei periodi di isolamento imposto dalla DaD.

Abbiamo vissuto esperienze mediate da distanze interpersonali tipiche di interazioni formali, cioè quelle oltre il metro e mezzo, con un impatto psicologico non del tutto consapevole che però ha lasciato il segno(Hall, 1968). A scuola, dove si passano dalle 5 alle 8 ore al giorno, sia gli studenti che gli insegnanti hanno dovuto convivere con il senso di solitudine e di frustrazione.

Coinvolgimento e bisogni umani

Mai come dal 2020 abbiamo sperimentato la carenza di soddisfazione dei bisogni di contatto fisico e di relazione, che condividono con la fame fisica alcuni circuiti neuronali (Tomovaet al. 2020) e il cui nutrimento è essenziale a garantire salute mentale e fisica.

C’è fame di relazione umana, a prescindere dall’età degli studenti. Eric Berne (2000), psichiatra ideatore dell’Analisi Transazionale, parla della soddisfazione del bisogno di riconoscimento come essenziale per crescere in modo sano.

Dopo mesi di frustrazione psicologica, con le difficoltà tecnologiche che hanno acuito la fame di relazione, solo una didattica partecipativa consentirà di soddisfare appieno quel bisogno.

Favorire il contatto relazionale attraverso le attività scolastiche favorisce la soddisfazione di quei bisogni che se trascurati comportano il rischio di accrescere le difficoltà individuali che si manifestano come problemi di gestione della disciplina, mancanza di motivazione, scarso rendimento.

Metodologie didattiche attive e coinvolgimento

Tra le opzioni metodologiche di un insegnante, il ricorso a tecniche attive e partecipative costituisce una importante scelta con impatto sugli apprendimenti e sulla socialità. Metodiche come il cooperative learning, favoriscono l’attivazione di dinamiche relazionali positive che sostengono il benessere individuale assieme ad un miglioramento nelle prestazioni accademiche.

Il vincolo del distanziamento fisico ha impedito di utilizzare gran parte delle tecniche di cooperative learning che, come tutte le metodologie collaborative, implicano la vicinanza fisica tipica dell’intimità o dell’amicizia (da 20 a 120 cm) (Hall, 1968).

Da settembre 2021 si è tornati alla distanza di sicurezza di 1 metro, almeno corrispondente alle distanze dell’interazione amicale (45-120 cm). Siamo ai limiti, ma sempre meglio di prima.

Questo riapre alla possibilità di arricchire l’esperienza degli studenti con tecniche di lavoro cooperativo e stimolare nuovamente il loro coinvolgimento attivo in esperienze di apprendimento. Coinvolgere gli studenti vuol dire creare situazioni che facilitino la sperimentazione di esperienze sociali, soddisfacendo al contempo bisogni psicologici importanti.

Tornare a coinvolgere gli studenti

Se si riflette sull’etimologia della parola coinvolgere, si nota come essa sostanzi la responsabilità di qualcuno che dall’esterno fa qualcosa per trascinare, interessare, attivare, rendere partecipe (1). Non ci si può coinvolgere da soli, si può piuttosto essere attivati da situazioni, stimoli, persone, che hanno qualità tali da accendere il nostro interesse. Quel che conta è l’interazione, lo scambio, tra l’allievo e il contesto di apprendimento.

Il coinvolgimento riguarda il grado di attività degli studenti rispetto ai contenuti di apprendimento. Esso rimanda, insomma, alle scelte organizzative e didattiche del docente rispetto alla tipologia di attività scolastica, sia essa in aula o in DaD (2).

Per Spencer Kagan, autore storico del cooperative learning, la qualità dell’interazione in classe è particolarmente importante per favorire un apprendimento significativo, perché si impara nella misura in cui si è attivi. Coinvolgere diventa allora fondamentale per favorire l’apprendimento di tutti gli studenti.

Nel Cooperative Learning noi possiamo valutare il livello di coinvolgimento degli studenti su due versanti: da un lato l’azione individuale, dall’altro l’interazione.

Coinvolgimento in classe e azione individuale

Ha a che vedere con tutti quei momenti in cui viene chiesto agli studenti di fare qualcosa: correggere un esercizio, sviluppare una ipotesi scrivendo, rispondere a una domanda in coro. Ogni volta che c’è una richiesta di fare qualcosa che sia osservabile, quindi descrivibile in maniera chiara, si sta favorendo il coinvolgimento.

Non vale se pensate che quando voi spiegate, loro stiano ascoltando: l’ascolto silenzioso non che rientra nella categoria del coinvolgimento attivo.

Coinvolgere gli studenti nel processo di apprendimento è possibile anche individualmente, sollecitando azioni individuali, ma diventa sicuramente più intenso quando favoriamo un’interazione, cioè tutte quelle situazioni in cui gli studenti fanno qualcosa assieme: si parlano, si raccontano, scrivono, condividono magari un foglio su cui devono appuntare delle cose o disegnare.

Coinvolgimento in classe e interazione simultanea

Che cos’è allora l’interazione simultanea?

L’interazione consiste nello scambio tra le persone in vista di obiettivi da raggiungere e può essere distinta in sequenziale e simultanea (Kagan, 2000): la prima definisce una serie di scambi in cui solo una persona alla volta può parlare, la seconda identifica interazioni parallele di più studenti. La domanda che bisogna farsi per capire che tipo di interazione noi stiamo strutturando è: Quanti studenti sono attivi nello stesso momento? (3)

Vediamo di seguito tre scenari possibili in classe, in cui avvengono delle interazioni:

  1. nel primo scenario c’è l’insegnante che spiega alla classe in modo interattivo: ogni tanto si interrompe, fa domande agli studenti, alcuni rispondono; lascia modo al gruppo di alzare la mano se qualcosa non è chiaro. C’è un qualche tipo di interazione per cui più persone partecipano agli scambi, ma di fatto solo una persona per volta può esprimersi e solo un numero limitato di studenti hanno modo e tempo di dire la loro. Questo tipo di interazione viene denominata sequenziale.

  2. Nel secondo scenario comincia ad entrare in gioco l’interazione simultanea. L’insegnante fa ancora la sua spiegazione, poi ad un certo punto si interrompe, fa una domanda alla classe ma non chiede che si alzi la mano per rispondere, piuttosto organizza la classe in piccoli gruppi di 4 persone, all’interno dei quali a turno ognuno risponde alla domanda. Ciascuno ha modo di esprimere la sua opinione. Dopodiché l’insegnante decide cosa fare: può raccogliere le risposte da qualche gruppo, oppure andare avanti con la spiegazione. Questa tecnica in cui nel piccolo gruppo a turno si esprime un’opinione si chiama Round Robin ed è una tecnica di Kagan per l’appunto, perché c’è interazione simultanea.

  3. Terzo scenario sempre con interazione simultanea: l’insegnante spiega, poi chiede alla classe di dividersi in coppie. In ogni coppia si dovrà rispondere alla domanda posta dall’insegnante, parlando a turno per un tempo stabilito. Questa tecnica si chiama Condivisione di coppia a tempo.

L’ interazione simultanea ha a che vedere con il numero di persone che si riesce a coinvolgere attivamente nello stesso tempo. Risponde ad una semplice domanda: “quante persone io sto tenendo attive nello stesso momento?”.

Le risposte possibili sono calcolabili con una semplice regola:

  • se faccio gruppo di 4, avrò 1 studente attivo ogni 4 per ogni gruppo, cioè il 25% della classe è coinvolta attivamente

  • se faccio coppie, avrò 1 studente attivo ogni 2, cioè il 50%. Metà classe sta parlando dei contenuti della lezione.

Esempi di tecniche cooperative di coppia (interazione simultanea elevata)

Mischia, stop, coppia (MIX FREEZE PAIR)
Mix Domande e Risposte
Mischia-Coppia-Discuti

Esempi di tecniche cooperative in gruppi di quattro (interazione simultanea media)

Similaritygrouping
Intervista di gruppo
Mappa nel mezzo

Riferimenti bibliografici

Berne, E. (2000a). Ciao!… E poi.., Milano: Tascabili Bompiani Rcs.
Hall, E., La dimensione nascosta. Il significato delle distanze tra i soggetti umani, Bompiani, Milano, 1968.
Kagan, S. (2000). Apprendimento cooperativo. L’approccio strutturale. Roma: Edizioni Lavoro.
Tomova, L., Wang, K.L., Thompson, T. Matthews, g.a., takahashi, a., tye, k.m., &saxe, r..(2020). Acute social isolation evokes midbrain craving responses similar to hunger. Nature Neuroscence, 23,1597–1605, https://doi.org/10.1038/s41593-020-00742-z(consultazione 12/08/2021).


1 Cfr. https://unaparolaalgiorno.it/significato/coinvolgere (consultazione 18/08/2022).
2 Ripreso e modificato dal mio articolo “Coinvolgimento attivo degli studenti e didattica partecipativa anche online” pubblicato a marzo 2022 su “Idee in form@zione”
3 Ibid.

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