Cosa si intende per didattica innovativa?

didattica innovativaSono giorni caldi. Le scuole, che si sono appena concluse, ci hanno visti alle prese con le solite criticità – valutazioni finali, saggi di fine anno, saluti agli alunni, prestazioni autentiche culmine dei percorsi formativi con le classi, casi di bullismo, relazioni con i genitori – MA quest’anno ad esse si sono aggiunte due arabe fenici, due opportunità che però potrebbero nascondere delle insidie: si tratta di Next Generation Schools e Next Generation Lab le due azioni del Piano “Scuola 4.0”:

  • la prima prevede la trasformazione di almeno 100.000 aule in ambienti innovativi di apprendimento. Si vuole che le comunità scolastiche del primo e del secondo ciclo progettino e realizzino ambienti fisici e digitali di apprendimento (onlife), caratterizzati da innovazione degli spazi, degli arredi e delle attrezzature e da un nucleo portante di pedagogie innovative per il loro più efficace utilizzo
  • la seconda vuole avviare la realizzazione di laboratori per le professioni digitali del futuro. Questi laboratori potrebbero fornire competenze digitali specifiche nei diversi ambiti tecnologici avanzati. Ciò è possibile se ci si situa in un contesto di attività autentiche e di effettiva simulazione dei luoghi, degli strumenti e dei processi legati alle nuove professioni.

Opportunità ed insidie del Piano “Scuola 4.0”

La grande opportunità che vedo in questa operazione è la possibilità di un grande cambiamento collettivo. Scintille.it ne vuole essere parte.

L’insidia è che il cambiamento sia solo la sostituzione di un contenitore, il subentro di nuovi device, il rinnovo di locali che però dimenticano il contenuto, la sostanza ovvero le persone e le loro relazioni.

Come recita il Piano la trasformazione fisica e virtuale deve essere accompagnata dal cambiamento delle metodologie e delle tecniche di apprendimento e insegnamento.

E qui sta il punto.

Come favorire il cambiamento di metodologie didattiche nella scuola?

E come favorire il cambiamento nella persona insegnante?

Forse, queste, sono due domande diverse, che hanno bisogno di risposte complementari e di finanziamenti complementari. Bisognerebbe riuscire a vedere contemporaneamente sia il piano strutturale ed organizzativo che quello personale e professionale.

Personalmente ho notato che tutte le volte che i colleghi sono riusciti a cambiare , ed io con loro, era perché attorno cresceva una comunità. Per descriverla meglio, intendo una comunità fatta di confronto, di tempi di attesa, di ascolto reciproco e di supporto reciproco. E non penso a quel supporto che porta ad involvere e a regredire, bensì a quel sostegno critico che rappresenta al tempo stesso un pungolo ed una valorizzazione.

Bisognerebbe non dimenticare che cambiamento nella scuola significa anche promozione di pedagogie, non tanto innovative, quanto di pedagogie umanistiche che abbiano come primo fine l’equità sociale e la valorizzazione di ogni singola storia di vita.

A ciò è collegato l’uso di metodologie, che valorizzino la partecipazione attiva al processo di insegnamento / apprendimento dei soggetti coinvolti, primi tra tutti gli studenti. In questo senso a noi di Scintille.it piace pensare che per essere davvero innovative, le metodologie didattiche devono essere attive e partecipative. Ci sembra necessaria una didattica che possa realmente trasformare la classe in un ecosistema di interazione, condivisione, cooperazione, capace di integrare un utilizzo prosociale delle tecnologie. Se riusciremo insieme a fare questo, ciò porterà ad un miglioramento dell’efficacia didattica e dei risultati di apprendimento.

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