Tecnologie per l’inclusione: l’esperienza di un giornalino digitale

In questo periodo di pandemia, educatori ed insegnanti si sono trovati quotidianamente di fronte alla sfida di utilizzare le tecnologie per promuovere inclusione in classe. Ma in che modo le tecnologie possono favorire reali processi inclusivi? Cosa è possibile promuovere fin dalla scuola primaria? Qual è il punto di vista dei bambini?

Per rispondere a questi quesiti, dopo alcuni presupposti teorici di fondo, vi presenterò l’esperienza di un giornalino digitale realizzato in una scuola primaria e il punto di vista dei bambini che vi hanno collaborato, con la speranza che possa diventare uno stimolo per costruire percorsi partecipativi nella scuola.

Nuove tecnologie: risorsa per l’inclusione?

Da tempo la ricerca educativa sostiene l’importanza di un approccio pedagogico costruttivista, capace di integrare l’utilizzo delle tecnologie in una didattica collaborativa ed inclusiva. E lo stesso Piano Nazionale della scuola digitale (MIUR, 2015) ci ricorda che il digitale sia uno strumento di cambiamento per promuovere una scuola aperta e inclusiva. Ma come è possibile realizzare concretamente tutto questo?

Lucio Cottini (Cottini, 2020) ci propone un modello ad orbite concentriche per promuovere un’inclusione scolastica di qualità con le tecnologie. Seguendo la sua metafora, l’orbita esterna comprende condizioni organizzative e strutturali per una didattica di qualità: progettazione di un curricolo inclusivo, alleanze e sinergie, con una progettazione congiunta, dotazioni e competenze tecnologiche. L’orbita centrale comprende un livello metodologico, procedure e attenzioni necessarie per sviluppare una didattica inclusiva in classe: strategie cooperative e metacognitive, clima e gestione della classe, educazione socio-emozionale, tecnologie con funzione inclusiva. Infine, l’orbita più interna si riferisce esclusivamente a specifiche strategie per affrontare bisogni educativi speciali, particolari di alcuni alunni: strategie di facilitazione della comunicazione o degli apprendimenti e tecnologie assistive.

Questi tre livelli sono interconnessi e possono diventare un riferimento per gli insegnanti per promuovere contesti inclusivi con il supporto delle tecnologie a scuola, in quanto, per esempio, non basta adottare uno specifico programma o applicazione per favorire l’inclusione… Di fatto, la stessa ricerca basata sulle evidenze (Hattie, 2009)sottolinea che bisogna mettere al centro i metodi, e non le sole tecnologie, per fare la differenza.

Ma anche questo non è sufficiente…

La tradizione italiana di pedagogia emancipativa rammenta a ciascun insegnante come sia essenziale costruire una relazione significativa con ciascun alunno per fare realmente la differenza, indossando un abito – semplice ma efficace – intriso da una forte motivazione e mission educativa (Malusà, 2019) , che ponga al centro la persona, seguendo l’utopia di un sogno educativo possibile nel solco delle tradizioni di Lorenzo Milani e Paulo Freire.

In che modo, quindi, le tecnologie potrebbero servire per supportare percorsi inclusivi e partecipativi nella scuola primaria? Attraverso quali percorsi?

(Antiche) sfide in tempi di pandemia

La situazione emergenziale determinata dal Covid-19 ha improvvisamente dirottato la scuola in un ambiente di apprendimento supportato dalla tecnologia, in cui spesso − senza una rielaborazione metodologica che abbia anticipato l’adozione di questi strumenti – si sono riprodotti in modo sterile approcci didattici d’aula frontali, minando alla radice una reale innovazione (Ferrari, 2016).

Come in una cartina tornasole si sono amplificati una serie di problemi già esistenti nella scuola, che stenta ad implementare una didattica cooperativa del ricercare, del pensare e del costruire insieme (Bruzzone et al., 2021), mentre si continua a privilegiare una trasmissione di contenuti piuttosto che una didattica centrata sugli studenti. Non sono certo un aiuto le numerose circolari e i provvedimenti per il contenimento della pandemia che prevedono una riorganizzazione drastica anche degli ambienti scolastici: bollini sul pavimento per definire un setting statico esclusivamente frontale mettono tuttora a dura prova esperienze d’apprendimento collaborativo … Come fare, quindi, la differenza?

Inoltre, la relazione scuola-famiglia ha risentito di un forte contraccolpo: se da un lato la presenza dei genitori si è rivelata indispensabile per riuscire a rendere praticabile una didattica a distanza prima e integrata poi, di fatto il rapporto con loro è migrato(spesso)ad un livello esclusivamente virtuale: in aderenza ai Protocolli di gestione dell’emergenza Covid-19, qualsiasi persona esterna alla scuola durante la pandemia dello scorso anno scolastico doveva rimanere letteralmente “fuori dai cancelli”, genitori compresi, rendendo spesso difficile una condivisione di percorsi ed intenti per una efficace collaborazione educativa.

Come riuscire, allora, a creare condivisione e momenti di riflessione anche in un rapporto scuola-famiglia, gestibile solo a distanza?

Un giornalino digitale nella scuola primaria

Assumendo queste considerazioni teoriche di sfondo è nato il progetto che ora vi presento, contestualizzato in una classe quinta di una scuola primaria del Trentino e in continuità con l’esperienza didattica proposta fin dalla classe quarta (Malusà, 2021a).

Il progetto si è posto l’ambizioso obiettivo di tracciare le esperienze della classe e di ciascuno in una forma condivisibile anche a distanza, per permettere un confronto e una riflessione guidata sulle esperienze e sui problemi vissuti dai bambini, utilizzando i linguaggi narrativi più consoni a ciascuno e consolidando al contempo competenze digitali (Malusà, 2021b).

Una classe come tante

La classe coinvolta in questo percorso era composta da 20 bambini (9 maschi e 11 femmine), con una “speciale” normalità: livelli eterogenei di apprendimento e − tra questi − bisogni educativi speciali certificati ai sensi della L. 104 in 2 alunni e in 1 alunno un disturbo specifico dell’apprendimento. Erano inoltre presenti 2 alunni di origine migrante.

Durante l’a.s. 2020-2021 si sono adottate prevalentemente metodologie interattive, adattando alcune strategie cooperative per renderle praticabili nel rispetto delle norme di prevenzione alla diffusione del Covid, con l’utilizzo di strutture cooperative (approccio strutturale di Kagan), di piccoli gruppi collaborativi informali e del Circle time cooperativo (approccio Learning Together).

In particolare, queste attività sono confluite in uno specifico progetto interdisciplinare di Educazione civica, proposto sia in presenza sia a distanza (attraverso GClassroom) durante i periodi di quarantena, a causa della pandemia in corso.

Tappe di un percorso

Seguendo i bisogni emergenti dal gruppo durante le rituali conversazioni nel Circle time, si sono proposte durante l’anno attività di riflessione − con letture, filmati e cortometraggi scelti ad hoc − riferibili a semplici ricordi di scuola o riflessioni interiori su qualità nascoste o momenti di rabbia… per poi esplorare tematiche più ampie come l’inclusione, il razzismo, l’inquinamento, il Bene comune; o ancora per interrogarsi su quanto ciascuno potrebbe fare per rendere il Mondo migliore; o semplicemente per fugare ansie e dubbi sul passaggio alla scuola secondaria di primo grado.

Come emerge dalla figura (Malusà, 2021c, p. 11), alla discussione, gestita attraverso strutture cooperative, è seguita la scrittura di testi, dapprima realizzati individualmente o in piccolo gruppo su fogli e poi trascritti attraverso programmi di videoscrittura in Classroom, nel laboratorio informatico a scuola oppure a casa.

Il lavoro di squadra ha coinvolto tutti, con responsabilità condivise e compiti propri di una vera Redazione: dalla scelta dei testi, alla videoscrittura, ricerca di immagini o realizzazioni di disegni, fino alla correzione delle bozze (revisione paritaria tra compagni) precedente la pubblicazione online.

Alcuni esiti del percorso

Il percorso (Malusà, 2021c) è confluito nella progressiva realizzazione di un giornalino digitale online, realizzato attraverso NewSites di Google Workspace for Education della piattaforma scolastica e pubblicato nel sito della scuola. Comprende oltre 100 testi di differenti tipologie testuali (dal testo descrittivo al testo narrativo, informativo, argomentativo e poetico), suddivisi in 8 sezioni: L’angolo dei ricordi, Sottovoce (con testi sulla Mindfulness e sui giochi cooperativi), Spazio artistico (con acrostici e poesie haiku), La forza delle idee, Per il Bene comune, Di nuovo in gita, Verso una nuova avventura, Ringraziamenti.

Ma non sono solo i testi a raccontare le esperienze vissute. La sezione artistica esprime con tecniche diverse stati d’animo dei più creativi o di chi con la parola è meno abile …

La narrazione come momento di elaborazione personale e di gruppo ha permesso non solo di costruire un senso di appartenenza al gruppo classe ma anche di riflettere su tematiche connesse con l’Educazione civica e con la facilitazione di competenze socio-emotive, condividendo online gli esiti del progetto anche con le altre classi del plesso e con le famiglie.

Ma cosa pensano i bambini di questo percorso? Si sono indagate le loro opinioni attraverso un questionario di autovalutazione somministrato a fine percorso e predisposto ad hoc, con 44 items su scala Likert a 4 punti.

Tutte le bambine e i bambini dichiarano che il giornalino piace loro moltissimo e che sono molto soddisfatti del risultato raggiunto, esprimendo un elevato grado di partecipazione nella realizzazione di questo prodotto digitale, di collaborazione con i compagni e di aiuto reciproco.

Dalle risposte, inoltre, emerge la percezione di un incremento delle competenze informatiche di ciascuno, come si può osservare dal seguente grafico:

Riflettendo…

Sono passati molti anni dal giornalino scolastico di Freinet (1969), ma la valenza pedagogica di questa proposta educativa non ha tempo. Cambiano alcuni strumenti, ma la scuola è ancora chiamata ad essere una scuola attiva, capace di promuovere pratiche narrative (inclusive) e collaborative che consentano di attribuire un significato alla relazione educativa (anche a distanza), aiutando gli studenti a riflettere e a credere nelle proprie capacità e potenzialità – stabilendo un dialogo con sé, gli altri e il mondo – e ad esprimere pensieri, sensazioni, emozioni (Marzano & Formisano, 2016). Compito del docente, poi, sarà quello di tradurre questa esperienza in uno spazio condiviso (anche digitale), ricucendo le diverse trame ed esperienze di ciascuno, in una forma visibile e condivisibile, per promuovere percorsi sempre più consapevoli di cittadinanza attiva anche attraverso il digitale per una scuola realmente inclusiva.

Editing: come fare?

Probabilmente vi sarete chiesti: come fare concretamente a livello digitale per realizzare un prodotto multimediale simile? Dove poter trovare informazioni utili? Esistono testi efficaci con linee guida sulla multimedialità (Ronsivalle, Carta, & Orlando, 2013) e consigli in rete per l’utilizzo di programmi diversi.

Personalmente, tra i diversi applicativi a disposizione, ho preferito adottare in questo progetto New Sites di Google Workspace for Education, in quanto offre molte opportunità per un editing progressivo e flessibile. Permette di inserire sezioni differenti, con titoli, immagini, testo (anche nascosto), audio … sfondi personali, come in un vero e proprio sito.

Potete anche approfondirei piccoli passi dell’editing con un webinar … Ma non dimenticate: l’editing è solo una piccola parte di un processo più complesso in questo progetto educativo di narrazione e condivisione (attiva) di sé!

Riferimenti

Bruzzone, D., Triani, P., Dallari, M., Bottero, E., Farné, R., & Tarozzi, M. (2021). Ripartire dalla scuola. Encyclopaideia, 25(59), I-IV. doi:10.6092/issn.1825-8670/12368

Cottini, L. (2020). L’inclusione scolastica di qualità: le tecnologie ruotano su più orbite. In A. Calvani (Ed.), Tecnologie per l’inclusione. Quando e come avvalersene (pp. 9-20). Roma: Carocci.

Ferrari, M. (2016). Didattica inclusiva con le TIC. OPPInformazioni, 121, 51-59.

Freinet, C. (1969). Le mie tecniche. Firenze: La Nuova Italia.

Malusà, G. (2019). Riuscire a farcela. Pianificare percorsi di successo scolastico per studenti di origine migrante. Milano: FrancoAngeli.

Malusà, G. (2021a). Con un filo di gioia. Un giornalino scolastico digitale per sviluppare resilienza in tempi di pandemia. In SIPP (Ed.), Book of abstracts. Giornate Nazionali di Psicologia Positiva, XIII Edizione. ‘Potenziale in crescita: modelli e pratiche in Psicologia Positiva’. Pavia, 11-12 giugno 2021. Università degli studi di Pavia (pp. 28-29). Pavia: SIPP.

Malusà, G. (2021b). Tecnologie per creare condivisione e inclusione in tempi di pandemia. Uno studio di caso in una scuola primaria. Paper presentato all’VIII Congresso CKBG. Tecnologie digitali e ambienti d’apprendimento oltre l’emergenza. 16-17-18 settembre 2021 Unitelma Sapienza Università di Roma.

Malusà, G. (2021c). Diventiamo tutti scrittori. L’esperienza di un giornalino digitale per una didattica collaborativa. Paper presentato al VII Convegno nazionale Didattica e inclusione scolastica. “Emergenze educative”, Università di Bolzano, 23 ottobre 2021. https://didatticainclusione.events.unibz.it/wp-content/uploads/2021/11/Malusa_giornalino-digitale.pdf

Marzano, A., & Formisano, M. A. (2016). Le pratiche narrative per il miglioramento dell’efficacia dei processi di apprendimento. Metis, 6(1).

MIUR. (2015). Piano Nazionale Scuola Digitale. Retrieved from https://www.istruzione.it/scuola_digitale/allegati/Materiali/pnsd-layout-30.10-WEB.pdf.

Ronsivalle, G. B., Carta, S., & Orlando, M. (2013). .GET Guida all’Educational Technology. Informatica e multimedialità per educatori e professionisti della formazione. San Marino: Maggioli.


 

Il presente contributo si è ispirato al paper “Diventiamo tutti scrittori. L’esperienza di un giornalino digitale per una didattica collaborativa” presentato al VII Convegno nazionale Didattica e inclusione scolastica. “Emergenze educative”, Università di Bolzano, 23 ottobre 2021. Reperibile in https://didatticainclusione.events.unibz.it/wp-content/uploads/2021/11/Malusa_giornalino-digitale.pdf.

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