Come favorire l’inclusione degli studenti certificati nei gruppi?

inclusione degli studenti certificatiCome favorire l’inclusione degli studenti certificati all’interno dei gruppi di lavoro in classe?
Cambia qualcosa nell’organizzazione del lavoro in base al tipo di certificazione?

Innanzitutto bisogna premettere che fare lezione a gruppi cooperativi è già di per sé molto più inclusivo rispetto alla semplice lezione frontale. Infatti, in quest’ultima non ci sono interazioni tra gli allievi, perciò non esiste una comunità e nessuno potrà essere realmente incluso.

Nella specificità di allievi con disabilità quello che occorre fare è valutare caso per caso qual è la modalità di interazione migliore con i compagni e quale attività può svolgere l’allieva/o con disabilità, che si avvicini il più possibile a quella che stanno svolgendo i compagni.

Se si tratta di allievi con deficit cognitivo lieve, per quanto riguarda gli apprendimenti può essere sufficiente fornire materiali di studio individualizzati adatti alla persona, che costituiranno il contributo che fornirà al gruppo.

Dal punto di vista della relazione invece sarà importante curare il fatto che non si sviluppino situazioni di marginalità e questo richiede una presenza costante da parte degli insegnanti,  a volte discreta, a distanza, altre volte con interventi diretti.

Per sollecitare l’aiuto reciproco è fondamentale quindi il peer tutoring associato ai gruppi cooperativi, perché può essere molto importante avere un pari cui far riferimento per fare il proprio salto di sviluppo prossimale.

Inoltre, se i numeri lo permettono, possiamo creare gemellaggi: cioè gruppi che hanno un membro in più che lavora sugli stessi materiali dell’allievo con disabilità e che funge da gemello, da modello per lo stesso.

L’insegnante di sostegno e quello curricolare devono  comunque intervenire più frequentemente per fornire l’aiuto necessario nei gruppi in cui sono presenti allievi con disabilità o con altre forme di bisogni educativi speciali. In questo caso fondamentale è la sintonia, la sincronizzazione degli interventi. I ragazzi capiscono che avere Pierino nella classe significa avere tutti una chance in più.

Ci sono anche alunni non certificati che tuttavia sono in difficoltà nei gruppi di lavoro. Come regolarsi in modo che ciascuno possa contribuire e avere opportunità di imparare?

In questo caso è difficile dare una risposta di valore generale. Occorre valutare le singole situazioni.

Dipende da quale tipo di difficoltà: è relazionale o riguarda l’apprendimento?  Quali sono le cause specifiche della difficoltà riscontrata?

E’ importante avere quattro livelli di lavoro:

  1. la classe e la sua organizzazione, che può venir facilmente gestita con metodologie didattiche attive;
  2. il singolo e la sua organizzazione che richiede una facilitazione/personalizzazione dei materiali;
  3. la classe e le sue abilità sociali. Molto utile in questi casi è lavorare attraverso carta T, giochi di ruolo o dinamiche di gruppo per acquisire abilità sociali come aiutare l’altro, superare stereotipi, facilitare la partecipazione di tutti, chiedere aiuto, mettersi nei panni dell’altro, dare feedback e non giudizi;
  4. il singolo e sue abilità sociali. In questo caso molto utile è l’uso dei Contratti sul comportamento che consiste in un accordo intercorrente tra l’alunno e l’insegnante o educatore, nel quale si definiscono i comportamenti che il ragazzo intende eseguire, e le ricompense che per questi comportamenti avrà.

E a questo punto buona organizzazione del lavoro per il prossimo anno scolastico!

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